fiorella-rustici-logo
copertina-libro-e-l-anima-risveglio-il-suo-dio-fiorella-rustici

E l’anima risvegliò il suo Dio – Romanzo iniziatico

La porta dimensionale che si apre davanti a Ugo – primo personaggio del romanzo nell’ultimo tratto del suo percorso terreno, gli fa vivere l’incontro tra le due anime che assieme lo costituiscono come individuo: l’anima animale legata al corpo e l’anima della coscienza, slegata dalla materia e dal corpo stesso. Le due cominciano a dialogare e intraprendono un cammino di iniziazione nel corpo nel quale l’anima della coscienza svolge il ruolo di guida e il protagonista prende consapevolezza di moti aspetti che aveva poco considerato o del tutto trascurato durante la vita.Ripercorrere la sua esistenza terrena diventa il punto di partenza per rendersi conto di ciò che accade con la morte e di che cosa esiste dopo.

Nel corso della narrazione si assiste quindi a un’iniziazione ai misteri dell’anima, dell’aldilà, della coscienza superiore e delle dimensioni non umane, il cui senso per il protagonista è riassumibile così: la sua coscienza gli ha donato la consapevolezza necessaria a leggere i significati di quanto ha osservato, ed egli ha capito di essere stato irretito dentro a una magia che viene fatta inconsapevolmente su tutti noi fin da bambini e che ci fa vivere dentro piccole e insignificanti vite umane. A meno che, si comprende durante la lettura, non ci si prenda responsabilità della propria molteplice natura spirituale e materiale, umana e non umana. Aiutano in ciò gli incontri, le visioni, le esperienze extrasensoriali, paranormali o mistiche del viaggio che si svolge su un piano non solo concreto e materiale.

Dialoghi “impossibili”, visioni, apparizioni, momenti onirici contribuiscono alla costruzione di un’opera visionaria e ambiziosa, che nasce dall’esperienza di premorte vissuta in prima persona dall’autrice ma in cui non mancano, per assonanza, richiami a modelli filosofici, letterari, religiosi e spirituali che vanno dalla Divina Commedia all’Apocalisse di Giovanni, passando per lo stile visionario di Coleridge in opere come Rime of Ancient Mariner o Kubla Khan.

Un romanzo fitto di dialoghi improvvisi, divagazioni poetiche, descrizioni, momenti narrati e spazi di riflessione, il cui risultato è un flusso di coscienza volutamente privo di argini che lascia senza fiato per la sorpresa. Un testo per iniziati, forse, o più semplicemente per chi è interessato a un pensiero, una filosofica di vita, un messaggio di speranza, forza e spiritualità.